La guerra degli altri

Controversa inaugurazione di stagione per il Comunale di Bologna con un Mozart "contemporaneo"

Recensione
classica
Teatro Comunale di Bologna Bologna
Wolfgang Amadeus Mozart
20 Gennaio 2017
Il Teatro Comunale di Bologna inaugura la stagione con uno spettacolo che nel 2015 ad Aix en Provence suscitò controversie e fu censurato. Senza reticenze sul palco felineo, solleva ancora polemiche. Il serraglio idealizzato del ‘700 é mutato in un campo di guerriglieri ISIS: il regista Kušej fa un’operazione invasiva, fruibile con profitto solo se disarmati di resistenza o posizioni filologiche irremovibili, permeabili ad accettarlo come un tentativo di fare un teatro diverso. Non è una sovrapposizione di drammaturgie, ma un vero e proprio piegare Mozart a una visione altra, tanto lontana dall’originale che risolutamente modifica i dialoghi parlati del singspiel. Al di sotto resta una partitura musicale che risente delle mutate condizioni, ma Mozart resiste nella propria originalità — garantita dalla bacchetta di Nicolaj Znaider — pur con toni più amari e crudi. Non sono mancate sbavature e incoerenze: lo spettacolo non era una macchina perfettamente oliata, ed era ardua la prova dei cantanti, che dovevano confrontarsi con lunghi momenti di impegnativa recitazione. Tra tutti spiccava Mika Kares (Osmin), che impone la propria personalità fino a contravvenire agli ordini del proprio superiore (un umanissimo Karl-Heinz Macek nei panni recitanti di Selim) tanto che trasforma un tradizionale finale positivo in violenta tragedia. L’idea originaria non offre nulla di compiacente: mira a scuotere. Immagini di una guerra lontanissima scorrono innocue nelle cronache, ma l’allestimento le impone come esperienza sensibile agghiacciante, asfissiante. La ripulsa, il disagio, forse la paura che provoca è l’espediente traumatico con cui la cronaca diventa esperienza emotiva: altrimenti, per chi è dalla parte giusta del televisore, ogni dichiarazione di "je suis" é inconsistente.

Note: Adattamento dei dialoghi di Martin Kušej e Albert Ostermaier

Interpreti: SELIM: Karl-Heinz Macek; KONSTANZE: Cornelia Götz; BLONDE: Julia Bauer; BELMONTE: Bernard Berchtold; PEDRILLO: Johannes Chum; OSMIN: Mika Kares.

Regia: Martin Kušej

Scene: Annette Murschetz

Costumi: Heide Kastler

Orchestra: Teatro Comunale di Bologna

Direttore: Nikolaj Znaider

Coro: Teatro Comunale di Bologna

Maestro Coro: Andrea Faidutti

Luci: Reinhard Traub

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