Norimberga: il Don Giovanni secondo Vera Nemirova

Sarebbe possibile un’interpretazione alternativa della figura libertina di Don Giovanni? E se lo immaginassimo meno colpevole dei suoi peccati, forse influenzato da donne meno ingenuamente vittime di quanto si supponga comunemente? Questa audace ed eccentrica riflessione è il cuore del nuovo allestimento del capolavoro mozartiano, in scena al Staatstheater di Norimberga fino al 9 aprile, curato da Vera Nemirova.

È la stessa regista a dichiarare profonda simpatia per quest’uomo pieno di fascino, pieno di sensibilità gentile, ma interessato solo al momento, al piacere immediato, senza alcun senso di giustizia. Nemirova ne è profondamente colpita e si fa promotrice di un sentimento di pace e serenità anche di fronte a quelle relazioni brevi e fugaci, che lasciano comunque il sapore di una lussuriosa reminiscenza, scagionando in tutto e per tutto la volubilità di Don Giovanni.

La scena, curata da Jens Kilian, si concentra inizialmente sui protagonisti, con solo poche sedie pieghevoli che arredano lo spazio astratto fatto di pareti nere in costante movimento e di porte metalliche luminose, che sono metafora del gioco a nascondino e dietro cui si celano nuove esperienze per i personaggi in entrata e in uscita in rapida successione.

L’azione mantiene sempre un tono molto sensuale, accentuato dai costumi moderni di Marie Luise Strandt che rimangono senza tempo, ma certamente nobili e straordinariamente vari. In tutta l’azione non c’è alcuna esitazione nel diventare sessualmente intimi, spesso anche con tre persone strette l’una all’altra, e il palazzo di Don Giovanni è pensato come un sex club chiaramente ispirato a Stanley Kubrick. Per tutto lo spettacolo i riflettori sono puntati sulla consensualità dei rapporti: Elvira insegue Don Giovanni come una stalker, Donna Anna è combattuta tra la sua profonda attrazione verso Don Giovanni e l’insipido Don Ottavio; Zerlina è attratta dal desiderio di avanzamento sociale e anche il servo Leporello (che pure tenta un approccio sessuale con Elvira) si sente affascinato ma allo stesso tempo respinto dal suo padrone. Di certo, nella produzione di Nemirova, chi ne esce peggio è Don Ottavio, un rammollito zerbino che segue Donna Anna solo per far carriera. La regista chiede molta dinamicità in scena e i cantanti sono costantemente in movimento in una giostra quasi didascalica delle proprie emozioni.

Di certo questa produzione non eccelle e presenta qualche criticità; l’allestimento in alcuni momenti ha un certo sapore amatoriale, da recita scolastica, ma indubbiamente è da apprezzare e sottolineare lo sforzo creativo e soprattutto l’entusiasmo del cast giovanile.

Nei panni di Leporello, Wonyong Kang è pieno di energia e con un volume dei bassi vellutato e rotondo, ma c’è ancora da lavorare sulla pronuncia italiana; molto bene, e anche divertente, nella sua aria di punta “Madamina, il catalogo è questo”, in cui cerca di confortare Donna Elvira srotolando la lista quasi infinita degli amori di Don Giovanni segnati su un rotolo di carta igienica. Il nobiluomo non tanto nobile è interpretato da Richard Šveda, chiamato a sostituire l’indisponibile Samuel Hasselhorn. Šveda padroneggia il ruolo, eccelle in tecnica e pronuncia e si fa notare anche per l’interpretazione (magnifica la sua esecuzione dell’aria “Deh, vieni alla finestra”).

Martin Platz, nel ruolo di Don Ottavio, è il meno convincente di tutti; non riesce a dare statura al personaggio e la voce tenorile sembra fiacca e limitata. Demian Matushhevskyi è forse la vera rivelazione, impressionando per la sua dinamica espressiva nei panni di Masetto e per la sua padronanza sulla scena.

Chloë Morgan, nei panni della sofisticata e finta ingenua Zerlina, lascia qualche dubbio: altalenante nella sua prestazione, mostra a tratti le sue abilità nel canto, soprattutto durante il flirt con Don Giovanni, ma a tratti non convince per l’incertezza.

Julia Grüter, con la sua enorme presenza scenica, con l’ammirevole controllo e potenza d’esecuzione, incarna una perfetta Donna Anna. Sufficienza per Corinna Scheurle nel ruolo di Donna Elvira: si coglie certamente la passione, il timbro vocale è incantevole e di alta classe, ma anche per lei è necessario un serio miglioramento della pronuncia e chiarezza della parola.

La direzione di Roland Böer è un buon compromesso tra l’esecuzione musicale tradizionale e quella storicamente informata; riesce a tracciare in modo sciolto il battito vivace e sensuale di questa commedia dosando bene i tratti brillanti e frivoli con i momenti tragici e severi. Il teatro ha registrato il sold-out e lo spettacolo è stato apprezzato con entusiasmo.

Giuseppe Migliore
(27 gennaio 2024)

La locandina

Direttore Roland Böer
Regia Vera Nemirova
Scene Jens Kilian
Costumi Marie-Luise Strandt
Drammaturgia Georg Holzer
Luci Ingo Bracke
Personaggi e interpreti:
Don Giovanni Richard Šveda
Il Commendatore Taras Konoshchenko
Donna Anna Julia Grüter
Don Ottavio Martin Platz
Donna Elvira Corinna Scheurle
Leporello Wonyong Kang
Masetto Demian Matushevskyi
Zerlina Chloë Morgan
Staatsphilharmonie Nürnberg Orchester
Coro dello Staatstheater Nürnberg
Maestro del coro Tarmo Vaask

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