Trieste, Teatro “Verdi”: “Tosca” (cast alternativo)

Trieste, Teatro Lirico Giuseppe Verdi – Stagione lirica e di balletto 2022
“TOSCA”
Opera lirica in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
dall’omonimo dramma di Victorien Sardou.
Musica di Giacomo Puccini
Floria Tosca KRISTINA KOLAR

Mario Cavaradossi  RAFFAELE ABETE
Il barone Scarpia STEFANO MEO
Cesare Angelotti CRISTIAN SAITTA  
Il sagrestano DARIO GIORGELÈ
Spoletta  MOTOHARU TAKEI
Sciarrone  MIN KIM
Un carceriere  GIULIANO PELIZON

Un pastore  ISABELLA BISACCHI
Orchestra Coro e Tecnici della Fondazione
Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Direttore Christopher Franklin
Maestro del coro Paolo Longo
I Piccoli Cantori della Città di Trieste

diretti da Cristina Semeraro
Regia, scene e costumi Hugo de Ana

Luci Valerio Alfieri
Allestimento Fondazione Teatro Comunale di Bologna
Trieste, 12 marzo 2022
Il teatro Verdi di Trieste ha messo in campo due compagnie di canto per Tosca e dopo aver recensito la prima, abbiamo ascoltato anche il cast alternativo per il titolo pucciniano. Lo spettacolo aveva suscitato diverse perplessità per quel che riguarda l’aspetto visivo , che sono risultate ulteriormente evidenti  con il cambio degli interpreti. Mancano il lavoro sulla parola, sul senso profondo di quanto viene cantato;  la protagonista ha perso tutta quella raffinata gestualità, minuta ed attenta, che evidentemente erano parte del bagaglio espressivo di Maria Josè Siri, più che il frutto del lavoro di Hugo de Ana, più riuscito con alcune delle parti minori. Anche i costumi risultano non aiutare gli interpreti, né nei movimenti, né, soprattutto, a mettere in evidenza le caratteristiche dei personaggi.
Il  ridotto carisma di alcuni degli interpreti rende ancora più evidenti delle incoerenze narrative che più che descrivere allontanano dalla vicenda ed velario sicuramente penalizza l’acustica sia per chi canta che per chi ascolta. Non va meglio con la direzione di Christopher Franklin, nonostante si sia giunti all’ultima replica e ci sia stato un lavoro sui volumi in alcuni momenti dello spettacolo. Forse l’intesa con l’orchestra è andata crescendo, ma comunque mancano sia la visione d’insieme che la chiave di lettura che il direttore vuole dare al capolavoro di Puccini ed il suono rimane spesso concitato.Per quel che riguarda la terna dei protagonisti, non emergono grosse criticità. Ma siamo molto lontani da una prova da ricordare. Raffaele Abete, nonostante la giovane età, ha affrontato più volte il Cavaradossi.  A parere di chi scrive, però, in questa occasione sono emersi dei limiti, oltre che di corpo vocale, di tenuta nei passi più drammatici, così come di autentico trasporto passionale nelle grandi arie. Sicuramente è un cantante che potrà crescere e fornire buone prove.Prova alterna per il baritono Stefano Meo. Non sono mancati i momenti interessanti, ma, nel complesso il suo Scarpia manca di autentica e completa autorevolezza vocale ed interpretativa. Infine la protagonista, Kristina Kolar. Primadonna del Teatro Croato di Fiume e con una significativa esperienza alle spalle, riesce  a tratteggiare una Tosca non priva d’interesse. La linea di canto è corretta, anche se alcuni momenti, appaiono sottotono. Suggestiva la celebre ‘Vissi d’arte’, che interpreta con intensità e coinvolgimento, dimostrando professionalità e grande impegno. Alla fine di uno spettacolo nell’insieme  non memorabile, applausi per tutti gli interpreti dal pubblico numeroso e nel quale erano presenti moltissimi studenti, a prova di un impegno meritorio e pluriennale del teatro triestino verso i giovani.