Spettacoli 2022

Anna Bolena

Al Teatro Carlo Felice di Genova Anna Bolena di Gaetano Donizetti

“Vi scongiuro con tutto il mio cuore di Lasciarmi conoscere appieno le vostre intenzioni sul nostro amore; la necessità mi costringe a pietire da voi una risposta, essendo stato colpito da più di un anno dal dardo dell’amore, e non sapendo se ho fallito oppure ho trovato un posto nel vostro cuore e nei vostri affetti, il che mi ha certamente trattenuto per un periodo dal chiamarvi mia amante, dal momento che se VOI mi amate solo di un amore comune questo termine non vi si addice, visto che rappresenta una posizione eccezionale; (…) “ Così scriveva un innamoratissimo Enrico VIII, parole che si riveleranno però non così sentite perché nel giro di pochi anni Anna Bolena sarà condannata e giustiziata nel 1536. Proprio degli ultimi tormentati giorni della regina parla l’opera di Gaetano Donizetti, su libretto di Felice Romani che vide il debutto nel 1830 a Milano. 

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Angela Meade

Questa produzione fa parte del progetto “Tre Regine per una scena”, iniziato con Roberto Devereux (al Carlo Felice nel 2016 e quindi replicato a Parma nel 2018), proseguito poi con Maria Stuarda (in scena al Carlo Felice nel 2017) e quindi questa Anna Bolena (già vista al Regio di Parma nel nel 2017 ed ora finalmente a Genova). 

Lo spettacolo, che non aveva entusiasmato dal punto di vista scenico al Regio di Parma, si conferma non pienamente riuscito. La scena (a cura di Monica Manganelli) è molto semplice, con pochi elementi: alcune guglie gotiche e i troni, che dialogano con sporadiche video proiezioni sempre poco ispirate e di difficile intelligibilità. I costumi, nel complesso riusciti, a cura di Gianluca Falaschi giocano con le epoche, mescolando elementi cinquecenteschi e novecenteschi, insomma la lotta per il potere accomuna ogni epoca. Semplice ed essenziale la regia a cura di Alfonso Antoniozzi che, pur con una certa staticità, riesce a porre i personaggi al centro della scena, optando per movimenti lenti e ben cadenzati. Corrette le luci di Luciano Novelli, sempre consonanti con il progetto registico. 

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Nicola Ulivieri e Sonia Ganassi

Il versante musicale, di altissimo livello, è dominato da una straordinaria Angela Meade che offre una lettura indimenticabile del personaggio di Anna Bolena. Il soprano statunitense è in possesso di uno strumento invero importante, impressionante per volume, poderoso nel registro acuto (e sovracuto) che schiocca come fulmine, ma capace anche di piegarsi in lamine di suono adamantine di grande suggestione. Pregevole anche la perizia con cui domina i passi di coloratura, sempre ben sgranata con adeguata precisione, cui si aggiunge anche un gusto raffinato nelle variazioni inserite nelle riprese delle cabalette. Numerosi i momenti da ricordare nella sua prova, su tutti, forse, merita particolare attenzione il finale primo (quelle ripetizioni di “giudici ad Anna!” pronunciate con sgomento) e la grande scena della follia con un “Al dolce guidami” cesellato a regola d’arte, cui segue la cabaletta conclusiva “Copia iniqua” scagliata con furore. Sotto il profilo interpretativo, la sua, è una Bolena mesta ed infelice, una sovrana che, ad eccezione di alcuni momenti dove trova la forza per ribellarsi alla sua condizione, vive chiusa nel suo dolore con nobile dignità. A rendere questa prova ancora più meritevole è la forza di volontà dell’artista che, dopo un piccolo incidente in scena (una caduta per fortuna senza conseguenze), porta a termine la recita con una grinta da autentica fuoriclasse.

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John Osbron

John Osborn affronta il temibile ruolo di Lord Riccardo Percy offrendo una prova indimenticabile. L’impressionante duttilità di una linea vocale morbidissima e tecnicamente solidissima consente al tenore di raggiungere le vette del pentagramma senza difficoltà alcuna. Osborn si mostra a proprio agio con il canto d’agilità a tutte le altezze, evidenziando così una spiccata familiarità con il repertorio belcantista. Il personaggio risulta perfettamente centrato anche sotto il profilo interpretativo, grazie ad un fraseggio sfumato dove a prevalere è la corda del giovane innamorato, capace di grande solidarietà verso l’infelice regina per la sua attuale condizione.

Non convince pienamente la prova di Sonia Ganassi nei panni di Giovanna Seymour, ruolo nel quale l’artista ha trionfato tante volte in passato. Spiace, infatti, constatare come il canto di agilità sia ora divenuto impreciso, quasi abbozzato e come la linea di canto abbia perso in elasticità ed omogeneità tra i registri. Rimane senza dubbio qualche ottima intenzione musicale, così come la capacità espressiva di infondere in alcune frasi quel tormento emotivo di cui è vittima l’amante del Re, ma siamo, purtroppo, lontani dalle sue acclamate interpretazioni degli anni passati.

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John Osbron, Angela Meade e Nicola Ulivieri

Nicola Ulivieri domina il ruolo di Enrico VIII, sbalzando un sovrano elegante ed autorevole. La linea vocale mette in evidenza, ancora una volta, la bellezza del timbro scuro, l’apprezzabile omogeneità tra i registri e la buona proiezione del suono in sala. Interpretativamente offre una prova di buon livello grazie ad un fraseggio regale e scolpito, che ben riflette il carattere di Enrico, e alla presenza scenica asciutta, pur non sempre adeguatamente valorizzata dai costumi (specialmente l’ingombrante pelliccia di primo atto).

Ottima impressione desta Marina Comparato nel disegnare uno Smeton preda degli ardori giovanili e vittima inconsapevole delle seduzioni del Re. Un plauso alla bella esecuzione dell’aria di primo atto “Ah! parea che per incanto”, dove la Comparato, grazie ad una voce dal suggestivo colore screziato e vellutato, si destreggia con abilità tra lunghe frasi sul fiato e una fitta coloratura di derivazione rossiniana.

Completano la locandina Roberto Maietta e Manuel Pierattelli, puntuali nei ruoli, rispettivamente, di Lord Rochefort e Sir Hervey.

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Marina Comparato

Efficaci gli interventi del Coro del Teatro Carlo Felice di Genova, diretto con sicurezza dal Maestro Francesco Aliberti.

Per la prima volta nel capoluogo ligure, il Maestro Sesto Quatrini coglie alla perfezione i languori romantici di cui è costellata la partitura, che ben descrivono la tristezza della giovane sposa. Quatrini sceglie di eseguire la partitura con alcuni tagli di tradizione, specie nella ripetizione delle cabalette, e ottiene dalla compagine orchestrale un amalgama sonora pastosa, ora brillante, ora delicata, che ben sorregge le linee melodiche del canto e degli interpreti. Particolare attenzione è riservata, poi, anche ai concertati e alle pagine corali, dove si percepisce un buon livello di coesione tra buca e palco. L’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova si disimpegna con ottimi risultati tra le melodie donizettiane e mantiene una costante sintonia tra buca e palcoscenico.

Il pubblico, accorso numeroso per questa produzione, saluta tutti gli artisti con applausi entusiastici che si trasformano in ovazioni per Angela Meade.

Chi può, non si perda questo spettacolo: Anna Bolena attende il suo pubblico sino a domenica 27 febbraio.


ANNA BOLENA
Tragedia lirica in due atti su libretto di Felice Romani
Musica di Gaetano Donizetti

Anna Bolena Angela Meade
Enrico VIII Nicola Ulivieri
Giovanna Seymour Sonia Ganassi
Lord Riccardo Percy John Osborn
Smeton Marina Comparato
Lord Rochefort Roberto Maietta
Sir Hervey Manuel Pierattelli
Danzatrici: Erika MelliVeronica Morello,
Andrea Carlotta PelaiaMiryam Tomé

Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Carlo Felice
Direttore Sesto Quatrini
Maestro del coro Francesco Aliberti
Regia Alfonso Antoniozzi
Scene e videodesign Monica Manganelli
Costumi Gianluca Falaschi
Coreografa Luisa Baldinetti
Luci Luciano Novelli
Allestimento in coproduzione
Fondazione Teatro Carlo Felice/Teatro Regio di Parma

FOTO TEATRO CARLO FELICE GENOVA