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Amore e morte a confronto per la “Bohème”

In scena fino al 5 gennaio al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Firenze

boheme
Foto di Michele Monasta

Dopo il successo riscontrato in occasione del ciclo “Passione Puccini”, andato in scena al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino due anni fa, ricalca lo stesso palcoscenico lo spettacolo basato sul romanzo di Henri Murger, “Scènes de la vie de bohème” (1851). Il dramma si innesta sulla tematica della precarietà della vita, – quindi dell’indifferenza con cui la morte si presenta sulla porta al momento dello scadere del tempo –, mettendo a confronto le coppie formate da Mimì e Rodolfo, Musetta e Marcello.

Nonostante un’incontenibile curiosità e una spensierata leggerezza guidino le azioni dei quattro giovani artisti, appunto Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline, pronti a cogliere il meglio che il futuro ha da offrire loro; la caratterizzazione dei personaggi dell’opera di Puccini – tipologica e vocale – ruota intorno alla protagonista Mimì, cui spetta l’arduo compito di segnare quel confine netto tra la futilità dei problemi tra Musetta e Marcello e la tragica fragilità del suo rapporto con Rodolfo. Tutto ciò che entra in contatto con la sua debole aura rimane sospeso nel tempo, definendosi per profondità drammaturgica e facendo sì che tutte le arti, incarnate dai ruoli maschili sopra citati, siano asservite alla trattazione di altre passioni oltre a quella felice, amorosa.

In generale, la resa del tormentato legame tra Mimì e Rodolfo al teatro fiorentino risulta sotto tono se non per l’evocativa componente scenografica, volta a cristallizzare gli ultimi preziosi istanti di vita della protagonista. Tiziano Santi disegna infatti una struttura “trasformista”, “incompleta” e dalle fattezze spigolose, che ben si presta a dipingere la quotidianità del gruppo di bohèmiens e delle strade parigine di fine Ottocento nel primo, secondo e ultimo quadro; allo stesso modo, la restituzione della desolazione invernale per il terzo quadro riflette in modo convincente quella dell’animo di Mimì prolungando ancora per quest’ultima e il suo amato il tempo in cui stare insieme.

Con un timbro non sempre delicato, a tratti nasale, Jessica Nuccio tratteggia una Mimì soddisfacente, senza però instaurare una connessione interpretativa efficace con il collega Francesco Galasso. Nonostante l’interessante colore della voce, il più delle volte portata allo stremo dell’intonazione, il tenore restituisce purtroppo un Rodolfo impacciato sulla scena ed eccessivamente distratto a seguire le indicazioni del direttore d’orchestra. Trova fortunatamente un’ottima spalla nel Marcello di Alessandro Luongo: alla costante attenzione e attività scenica questi associa infatti un’ottima gestione vocale, improntata su un timbro corposo, omogeneo e ben proiettato. L’irriverente Musetta viene poi sapientemente governata da Nikoleta Kapetanidou, che lascia comprendere in modo evidente al pubblico la non facile evoluzione psicologica del personaggio.

Divertente e spigliata anche la performance di Min Kim che, come Schaunard, sa strappare qualche sorriso al pubblico creando e cercando una buona complicità con i propri colleghi; tra di essi manca un po’ di veridicità il Colline di Adriano Gramigni, anche se la robustezza della voce si presta bene al ruolo. Molto piacevoli e spiritosi il Benoit di William Hernandez e l’Alcindoro di Francesco Venuti, padroni del piccolo spazio scenico riservato loro e del proprio timbro. Sul podio Francesco Ivan Ciampa dirige l’orchestra enfatizzando i passaggi più tragici del dramma, anche se l’eccessiva sonorità strumentale tende spesso a coprire i cantanti; al di là di ciò, a fine recita, gli interpreti sono stati accolti da applausi piuttosto calorosi.

L’articolo si riferisce allo spettacolo di giovedì 19 dicembre.

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La bohème

Opera in quattro quadri
Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, ispirato al romanzo 
Scene della vita di Bohème di Henri Murger
Musica di Giacomo Puccini

Artisti

Maestro concertatore e direttore | Francesco Ivan Ciampa

Regia | Bruno Ravella ripresa da João Carvalho Aboim

Scene | Tiziano Santi

Costumi | Angela Giulia Toso

Luci | D.M. Wood

Mimì | Jessica Nuccio/Eva Kim Maggio (17/12; 3/01)

Rodolfo | Francesco Galasso/Alessandro Scotto di Luzio (21/12; 5/01)

Marcello | Alessandro Luongo

Musetta | Nikoleta Kapetanidou

Schaunard | Min Kim

Colline | Adriano Gramigni

Benoit | William Hernandez

Alcindoro | Francesco Venuti

Sergente dei doganieri | Antonio Montesi

Doganiere Giovanni | Mazzei

Venditore ambulante | Fabrizio Falli

Parpignol | Davide Ciarrocchi

Orchestra, Coro e Coro delle voci bianche del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro del Coro e del Coro delle voci bianche | Lorenzo Fratini

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