“Dallas” in salsa bavarese

Memorabile "Lohengrin" con Klaus Florian Vogt in stato di grazia

Recensione
classica
Wiener Staatsoper Vienna Wien
Richard Wagner
12 Aprile 2014
"Lohengrin", lo si dimentica troppo spesso, è innanzi tutto la storia di un processo. Quello dell'efferata lotta tra due clan - i cristiani e i pagani - per il controllo di un territorio. Passioni, odii, tradimenti: un universo da Dallas, che la regia di Andreas Homoki trasporta in una Baviera fuori dal tempo, con calzoni corti e Dirndl che ci ricordano quanto la posta in gioca sia prosaica e non religiosa. Niente metafisica, dunque: il cigno è di plastica e sembra ispirato ai giocattolini con cui i bambini fanno il bagno. L'arrivo di Lohengrin, come quello di Gottfried alla fine dell'opera, pare preso in prestito a "Terminator". Si può capire che una parte del pubblico si sia sentita frustata. Eppure, se la trascendenza invade il mondo terreno è grazie al potere della musica, in linea con le teorie di E.T.A Hoffmann: sin dal suo ingresso, la voce sovrumana di Klaus Florian Vogt trasporta l'uditorio in un'altra sfera e subito si impone come "il" Lohengrin del momento. Se il cast resta di altissimo livello - con una nota speciale per il superbo Heinrich di Günther Groissböck -, si può rimpiangere che Michaela Martens, dalla linea di canto musicalmente sontuosa, abbia difficoltà ad incarnare l'odio allo stato bruto. Insieme alla presenza solare di Vogt, la riuscita di questa produzione riposa su una fusione eccezionale tra la fossa e il palcoscenico, e in particolare sull'eccelso coro. Si assiste di rado ad una simile connessione tra i due livelli dello spettacolo lirico. E quando le due forze, quella orchestrale e quella vocale, confluiscono in una sola linea e si arricchiscono mutualmente, lo spettatore resta a bocca aperta. Missione compiuta per il direttore Mikko Franck. Quando vuole, la Staatsoper sa mostrare di essere ancora tra i primissimi teatri al mondo.

Interpreti: Günther Groissböck (Heinrich der Vogler) Klaus Florian Vogt (Lohengrin) Camilla Nylund (Elsa von Brabant) Wolfgang Koch (Friedrich von Telramund) Michaela Martens (Ortrud) Detlef Roth (Heerrufer).

Regia: Andreas Homoki

Direttore: Mikko Franck

Maestro Coro: Thomas Lang

Luci: Franch Evin

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